Il termine fanzine deriva dall’unione di due parole: “fan”, fanatico e “zine” magazine. Si tratta quindi di un magazine, solitamente autoprodotto utilizzando tecniche amatoriali, per diffondere e parlare degli argomenti più disparati e condividere questi interessi con gli altri.
Il termine sarebbe stato coniato in una rivista amatoriale di fantascienza da Russ Chauvenet nell’ottobre 1940, periodo nel quale nascono le fanzine.
Viene utilizzata negli anni 60 e 70 sia da hippy che punk per diffondere la cultura musicale e parlare in maniera indipendente del panorama underground, espandendosi negli anni successivi anche a tutte le altre culture musicali.
Ma le fanzine non si limitano alla cultura musicale, fanno parte di molte altre sottoculture come quella dei fumetti, dell’arte, cinema e molto altro.
Molti artisti e illustratori utilizzano la fanzine come mezzo di espressione per diffondere ciò che creano in maniera economica a più persone possibili. Si può quindi definire la fanzine anche come una versione underground del libro d’artista.
Non ci sono davvero regole nella creazione di questi piccoli libretti, possono essere riprodotti con qualsiasi tipo di tecnica, dalle fotocopie in bianco e nero alla serigrafia, e create utilizzando qualsiasi mezzo espressivo e medium che sia poesia, pittura, scrittura, fotografia o qualsiasi cosa vi venga in mente. Per questo sono un mezzo adatto a tutti, qualsiasi cosa si voglia comunicare.
Della nostra collezione, per far anche vedere le incredibili differenze che possiamo avere, non possiamo almeno citare Macto di Paola Zanghi, che racconta le storie di 16 assassine.
Il Grimorio di Sonia Lazo, una art-zine che raccoglie alcune sue opere, stampate in risograph, a tema magico. E poi la zine su come fare le zine di Kristyna Baczynski.
Anna Vezzosi crea fanzine sia per esprimersi come artista ma anche come forma di collaborazione con altri artisti e creativi. Fornendo qualche pezzo di carta come input creativo Anna ispira i partecipanti con la sua sensibilità, che mette nella ricerca di queste piccole immagini e pezzi di carta, per creare una raccolta unica che parte dal collage senza mai usarlo come gabbia o limitazione.
Tra i progetti incredibili in cui ci siamo imbattute bisogna citare Stefano Togni con la sua Tecnica del Tramezzino, dedicata interamente allo spuntino triangolare.
Posterzine, pubblicata da People of Print, ogni numero, è un gigantesco poster A1 che piegato diventa una rivista da sfogliare.
La Fanzinoteca La Pipette Noir, un progetto creato da Valeria Foschetti che ha deciso di condividere la sua personale collezione di fanzines e libri autoprodotti con il pubblico, presso librerie ed eventi dedicati alla micro editoria e all’autoproduzione, con lo scopo di promuovere e far conoscere questo importante settore culturale. La collezione si trova nella Biblioteca di Zara, a due passi dal nostro laboratorio, ed è consultabile su appuntamento.
Le fanzine sono quindi oggetti che chiunque può creare, utilizzando ogni mezzo e tecnica e soprattutto per parlare di qualsiasi cosa si voglia. Possono essere autobiografiche, raccogliere le illustrazioni di un artista, parlare dell’ultimo libro uscito, di botanica, architettura, letteralmente qualsiasi cosa.
Non ci sono regole nella creazione di questi oggetti e per questo sono uno strumento fantastico, adatto a chiunque per liberare la propria creatività e parlare delle proprie idee!
Se questo articolo ti è piaciuto e ti ha fatto venire voglia di creare allora dovresti dare un’occhiata ai nostri workshop!
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