Un ex libris è un contrassegno personalizzato, che viene apposto all’interno di un libro, per indicarne il proprietario, che sia una biblioteca, una famiglia o un singolo individuo. Infatti ex libris viene dal latino ex libris mei ”dai miei libri”. Possono essere cartacei, tipo adesivo, a lacca, a fuoco o timbri incisi in xilografia.
Vengono spesso collezionati per il design e l’originalità, infatti chi se ne fa realizzare uno spesso chiede di raffigurare qualcosa che lo identifichi per carattere, lavoro o particolarità della persona. A Milano la collezione Achille Bertarelli detiene ben centomila esemplari, custoditi nel Castello Sforzesco.

Quando nasce questa abitudine?
Possiamo forse considerare come una proto forma di Ex Libris le annotazioni manuali sui frontespizi nei codici medievali. Ma nel XVI-XVII secolo c’è una vera diffusione di questi marchi, in quest’epoca l’avvento della stampa a caratteri mobili permette la diffusione di libri in molte copie, diffondendone l’utilizzo ma allo stesso tempo facendone perdere la caratteristica di unicità, in questo modo nasce l’esigenza di voler segnare e distinguere la propria copia con un marchio.
Ormai ebook e schermi sono più diffusi dei libri stampati ma per chi è appassionato della copia cartacea un ex libris può essere ancora oggi un modo per rendere unica la propria copia e allo stesso tempo essere sicuri che, anche se presteremo il libro a quell’amico che scorda sempre di restituirli, sapremo sempre da chi deve tornare.

Se come me passate gia abbastanza tempo davanti a uno schermo e preferite la copia fisica ecco qualche artista a cui rivolgersi per avere il proprio ex libris:
Federico Blu di Prussia, che ringraziamo per le meravigliose foto,
E per finire Exlibrisbook raccoglie molti design nel suo profilo Instagram, ideale per rifarsi gli occhi e lasciarsi ispirare.


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