Avete visto online tanti video di persone che intagliano morbidi blocchi di gomma e ci fanno cose meravigliose e avete pensato che sarebbe bello provare anche voi, in questo articolo potete trovare alcune indicazioni sul materiale da acquistare per iniziare!
Nell’articolo troverete molti link tra cui quelli di alcuni prodotti su Amazon, sono link di affiliazione, vuol dire che se fate l’ordine utilizzandoli pagherete esattamente la stessa cifra ma una piccolissima percentuale arriverà a noi, il che ci aiuterà a continuare il nostro lavoro in laboratorio e sul blog.
Prima di tutto, avrete pure visto qualche video online ma se volete capire passo passo come funziona tutto e da dove arriva questo tipo di stampa vi consigliamo di leggere il nostro articolo Cos’è la xilografia?
Se invece volete imparare con mano, potete iscrivervi al nostro prossimo workshop di stampa a rilievo oppure incontrarci in laboratorio per parlarne!
Ora che sapete tutti i termini tecnici per iniziare partiamo dai materiali, ci serviranno:
Lastre
Nella stampa a rilievo si possono utilizzare molti materiali come lastra, dal legno a diversi tipi di linoleum e adigraf, ma se stampate a casa senza un torchio o una pressa l’ideale potrebbe essere una gomma morbida come questa rosa della Speedball, è una marca molto buona per tutto quello che riguarda il materiale da stampa, ma se volete iniziare con qualcosa di più economico anche questa blu andrà bene, su Amazon trovate anche dei set di gomme già tagliati per fare timbri, se volete appunto creare dei timbri può essere una bella soluzione, ma attenti che non siano troppo piccoli oppure saranno difficili da maneggiare mentre incidete. Tutte queste sono gomme abbastanza morbide che potete stampare anche utilizzando la pressione delle mani oppure un cucchiaio da cucina e vanno benissimo per iniziare, ma lo vedremo meglio più avanti.
Mentre se volete provare qualcosa di più avanzato, potete provare con le lastre di MDF che è un materiale composto da colle e fibra di legno pressata, oppure un legno di pino o del compensato, che potete trovare nei negozi di bricolage, o del linoleum, è più duro della gomma e che permette di ottenere dettagli minuziosi e tirature molto grandi. Anche per quanto riguarda il linoleum ci sono diverse qualità e durezze, quello grigio è più morbido mentre quello marrone è piuttosto duro, ma per inciderlo più facilmente è possibile scaldarlo. Si può acquistare al metro anche tramite alcune attività che si occupano di pavimenti come da Grandi Magazzini Linoleum, vicino a Brera oppure in lastre di diverse dimensioni e spessori su amicucci.it un sito molto ben fornito per le tecniche di stampa.

Sgorbie
Per incidere timbri e linoprint gli strumenti più utilizzati sono le sgorbie e ci sono tre cose da tenere presente: il materiale da incidere e la sezione della lama e la dimensione del tratto.
Per quanto riguarda il materiale è una questione principalmente di durezza, e voleste incidere su legno vi consiglio di spendere qualche euro in più e comprare delle buone sgorbie, altrimenti rischiereste di dover applicare più forza del dovuto incidendo, rischiando infiammazioni a spalle e braccia e soprattutto di perdere il controllo della lama rischiando di tagliarvi.
Mentre la sezione della punta va scelta a seconda del disegno che va creato, una punta a V sarà ideale per incidere tratti sottili e creare dettagli, mentre una sezione a U è ideale per togliere grosse porzioni di lastra. A questo si aggiunge la dimensione, esistono infatti sgorbie molto sottili, per creare tratti di pochi millimetri e altre più grosse, simili a scalpelli.
Al di là di queste caratteristiche esistono davvero di qualità e fasce di prezzo notevolmente diverse, ma se siete alle prime armi e non avete esigenze particolari queste andranno benissimo, le usiamo anche noi per la gomma e il linoleum più morbido e si riesce ad ottenere un buon risultato anche in piccolo.
Se invece avete bisogno di sgorbie molto piccole e di buona qualità, ad esempio per il legno, con un prezzo ovviamente differente potete optare per i prodotti Flexcut, come questo set di sgorbie, oppure Pfeil.
Per essere utilizzate correttamente e in maniera sicura cioè senza dover esercitare eccessiva forza, le lame vanno affilate, per fare ciò è necessario munirsi di una pietra per affilatura o ancora meglio uno strumento apposito, che vi aiuterà ad affilare la lama conservandone la sezione, avendo diversi angoli su cui far scorrere la lama a seconda che sia a sezione a V, U o altro.
Prima di cimentarvi in questa pratica vi consigliamo di guardare qualche tutorial online per evitare di rovinare le sgorbie e doverle ricomprare. Più avanti approfondiremo questo argomento anche qui sul blog.
Rulli
Per inchiostrare le lastre si possono usare principalmente due modi, utilizzare un rullo oppure un tappetino per inchiostro.
Per quanto riguarda la scelta del rullo è quasi puramente una questione di dimensione ma c’è qualche accortezza da tenere presente.
Il rullo non deve “cadere”, con questo intendo che deve poter passare parallelamente ai segni incisi, senza toccare la lastra dove non dovrebbe essere inchiostrata, per evitarlo consiglio di utilizzare un rullo piccolo per le parti di disegno isolate, oppure di creare delle guide da tenere ai lati della lastra per permettere al rullo di restare all’altezza giusta.
Un’altra accortezza da prendere è nel caso vogliamo creare delle sfumature, per farlo metteremo sul piano due colori, uno per lato del rullo e stendendoli con il rullo creeremo la sfumature tra questi due. In questo caso per distribuire il colore su tutta la lastra più facilmente, senza rischiare di mischiare il colore, compromettendo la sfumatura sarà meglio avere un rullo leggermente più ampio della lastra. A questo link c’è un set di rulli che possono aiutare nella maggior parte di questi casi.
L’alternativa è utilizzare quei tappetini per inchiostri che solitamente si utilizzano per i timbri, una maga nell’utilizzare questo metodo è Wies van der Velde.

Colore
Ogni tanto qualcuno mi racconta di aver provato a inchiostrare una linografia con gli acrilici ma anche se possono assomigliare ai colori per questo genere di stampa non sono la stessa cosa, infatti di solito il risultato è deludente soprattutto perché asciugano troppo velocemente.
è quindi importante procurarsi dei colori adatti, che ci diano il tempo di inchiostrare, asciare il colore sul piano per la prossima stampa, appoggiare il foglio sulla lastra e stampare, senza seccarsi completamente.
Ci sono colori a base acqua o a base oleosa, è facile credere che quelli a base acqua siano più ecologici, più facili da pulire o da gestire, ma non è così scontato. Prima di tutto per quanto ci sia una componente di acqua non è una buona abitudine gettare nello scarico grandi quantità di inchiostro, quindi dovremo comunque munirci di stracci per dare una prima pulita al nostro paciugo prima di sciacquare il tutto nel lavandino. Inoltre nonostante tutto sono colori piuttosto macchianti quindi rifletteteci bene se non volete rovinare i vostri lavelli.
I colori a base olio hanno il vantaggio/svantaggio che asciugano lentamente quindi potete prendete delle belle pause tra una stampa e l’altra e il vostro colore rimarrà lì ad aspettarvi e per pulire una volta finita la stampa si può usare del normalissimo olio di semi.
Tra i marchi che producono questo genere di inchiostri abbiamo Schmincke, Speedball e Cranfield che hanno tutti e tre delle linee a base acqua, mentre se volete provare con i colori a base oleosa vi consigliamo Cranfield o Carbonnel.
Carta
Forse la cosa più bella della xilografia e quindi anche della linografia, dei timbri e di tutto questo genere di stampa è che si può utilizzare quasi ogni tipo di carta, al contrario della calcografia che ha bisogno di carte speciali.
Quindi per quanto riguarda questo paragrafo sbizzarritevi, potete provare a stampare sulle carte che trovate in giro, sui pacchi di Amazon, cartoncini, carte veline o qualsiasi cosa vi passi sotto mano.
Se invece volete provare qualcosa di prezioso potete utilizzare una carta cotone come la Fabriano Rosaspina, che si trova abbastanza facilmente nei negozi di belle arti, oppure osare con una carta giapponese, sono carte molto sottili e leggere, semi trasparenti e molto affascinanti.
Baren, presse e cucchiai
Ora arriviamo alla stampa, nel caso della xilografia o della linografia si può stampare tutto a mano, senza l’ausilio del torchio, soprattutto se usate una gomma morbida.
Si può fare sia appoggiando la stampa sul tavolo, inchiostrarla e appoggiarci sopra il foglio, che fare l’opposto cioè appoggiare il foglio al tavolo e sopra di esso poggiare la lastra inchiostrata. La comodità di un metodo piuttosto che l’altro la lascio decidere a voi, infatti vi suggerisco di provare in entrambi i modi.
In ogni caso una volta che avete sovrapposto carta e foglio dovrete fare pressione perché l’inchiostro si distribuisca uniformemente, ci sono diversi modi per fare questa cosa.
Il più economico è usare le mani ma attenzione, sfregando genererete calore e potrebbe non essere piacevole dopo un po’, per ovviare al problema potete aiutarvi con un cucchiaio di legno, sì, quelli da cucina. Semplicemente prendete la parte più ampia e iniziate a sfregarla sul foglio finché non avrete coperto tutta l’area stampabile.
L’ideale sarebbe averne uno bello lisciato dal tempo, ma mi raccomando, se lascia la cucina non deve tornarci, non vorrete mangiare inchiostro!
La versione bella e comoda del cucchiaio è il baren, uno strumento inventato in oriente proprio per la stampa, avendo una superficie ampia e piana e una bella maniglia sarà molto più semplice stampare applicando la giusta pressione ovunque.
Se invece volete qualcosa che vi velocizzi nella produzione potete provare una delle presse di Woodzilla, pensate appositamente per questo tipo di stampa e disponibili in più dimensioni.

Ora sapete tutto sui materiali che vi possono servire per iniziare con questa bellissima tecnica di stampa!
Per quanto la xilografia o linoleografia siano tecniche semplici e intuitive avere un confronto con chi ha già provato può risparmiarvi tagli sulle mani, calli, cucine macchiate dall’inchiostro e tanti altri disagi.
Per questo se siete interessat* a questa o ad altre tecniche vi invitiamo a fare un salto in laboratorio per parlarne o concordare una lezione personalizzata.
Fateci sapere se l’articolo vi è tornato utile e se volete condividere con noi i vostri esperimenti di stampa fatelo scrivendoci a manisinistre@gmail.com oppure taggandoci sui social!


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