Cos’è la cianotipia?

  1. Storia
  2. Come funziona
  3. Viraggi
  4. Chi seguire

Storia

La cianotipia è un metodo di stampa fotografica, o almeno nata come stampa fotografica, inventata dallo scienziato Sir John Herschel che nel nel 1842 pubblica un articolo scientifico a riguardo.

Anna Atkins, amica della famiglia Herschel usò la tecnica per stampare diversi album a tema botanico, dei veri e propri erbari che illustrano diverse specie botaniche, questi albi vengono considerati i primi libri illustrati fotograficamente, mentre fu Jhon Mercer, negli anni ‘50 dell’Ottocento, a studiare e ideare i processi per tonalizzare le stampe cianografiche.
Il processo della cianografia rimase il principale processo di riproduzione fotografica fino al 1940 grazie anche ai costi contenuti e alla semplicità del processo che richiede principalmente acquae pochi altri materiali.

Come funziona

Il processo della cianotipia è piuttosto semplice, abbiamo due componenti, due sali, potassio ferrocianuro e ferrico ammonio citrato, che mischiati diventano reattivi alla luce ultravioletta.
La miscela di questi due sali in acqua viene applicata su una superficie come carta o tessuto e viene asciugata in assenza di luce.
Il supporto imbevuto e asciutto può quindi essere esposto alla luce per essere impresso. Ci sono diversi metodi per imprimere il disegno, si possono utilizzare elementi pre esistenti come foglie, fiori, piume, fili, qualsiasi oggetto che copra la luce dal sole. Oppure è possibile stampare su un foglio da lucido trasparente una fotografia in scala di grigio oppure un disegno, in maniera simile a quella dei lucidi serigrafici.

A contrario della serigrafia però la cianotipia sopporta bene la presenza di grigi, infatti le sfumature e trasparenze risulteranno poi come diverse tonalità di blu.
Una volta che il nostro disegno o gli oggetti sono disposti sulla superficie da imprimere esporremo il tutto alla luce UV, che può essere sia naturale, quindi quella del sole, oppure artificiale
, come quella di un bromografo. I tempi di esposizione, cioè di permanenza sotto alla luce, possono variare molto a seconda dell’intensità della luminosa.
Passato questo tempo, in cui la luce UV farà reagire le sostanze (se vi interessa la spiegazione chimica di quello che avviene vi consigliamo questo link), prenderemo il nostro foglio e lo sciacqueremo sotto acqua corrente.
Le parti esposte alla luce ultravioletta diventeranno blu perché la reazione avrà prodotto il pigmento insolubile del Blu di Prussia. Mentre, nelle parti coperte dal disegno o dagli oggetti, i sali verranno lavati via lasciando il colore originale del nostro supporto.

Viraggi

Il colore che identifica la cianotipia, come suggerisce il nome, è il blu ma è possibile creare delle variazioni, dette viraggi.
Per avere tonalità differenti è possibile, ad esempio, utilizzare il tè o vino per avere una tonalità marrone, grazie ai tannini. Si può intensificare il blu con il perossido di idrogeno (acqua ossigenata), con acido citrico (che possiamo trovare nel succo di limone) o con l’acido acetico.
Si trovano online anche vere e proprie indicazioni di composizioni di sali e acidi per ottenere diversi effetti ma essendo una tecnica che si può provare in casa potrete sperimentare con questi ingredienti spesso presenti in ogni cucina italiana.

Le stampe cianografiche se esposte alla luce per molto tempo tendono a sbiadire, per fortuna è una reazione reversibile, basta tenere la stampa in un ambiente buio per qualche tempo.

Chi seguire

Il panorama artistico che fa uso di questa tecnica è ampio e vario in tutto il mondo, noi vi consigliamo di dare un occhio a persone che invece stanno qui, sulla porta di casa.

I Lupi Gentili, Giulia Gentilcore e Irene Lupia, utilizzano spesso questa tencnica per esprimersi in maniere diverse e sfaccettate. Il loro lavoro è molto poetico e affascinante, andate a dare un’occhiata!

Silvia Gavasso, che ci ha anche fornito le immagini per questo articolo, realizza cianotipie su carta, tessuto e altri materiali come il legno, combinandoli con calligrafia, disegno e collage anche tramite la collaborazione con altri artisti. E presto realizzerà da noi un laboratorio proprio su questa tecnica!

Se vuoi imparare questa tecnica infatti abbiamo il workshop che fa per te, si terrà l’8 aprile 2023 nel nostro laboratorio, scrivici a manisinistre@gmail.com per altre informazioni!

Vuoi provare a cimentarti nella cianotipia? Dai un’occhiata a questo articolo del blog per vedere cosa ti serve o scrivici per organizzare una lezione o un workshop!

Una replica a “Cos’è la cianotipia?”

  1. […] oggetti, i sali verranno lavati via lasciando il colore originale del nostro supporto. (fonte: https://manisinistre.com/2023/02/18/cose-la-cianotipia/ ) (processo di stampa illustrato: […]

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